Ho preso in prestito il titolo del famoso libro di Stephen King, Misery non deve morire, per raccontare di questa assurda vicenda che sta accadendo nel (sembrerebbe) civilizzato e democratico anno 2023 in una delle provincie più ricche e allo stesso tempo povere (di altre cose) d’Italia. È una vicenda che poco a che fare con il libro se non che sembra essa stessa un romanzo e che comunque racconta di come con la forza si voglia far dire ciò che si vuole alla stampa. Un po’ comprandola, un po’ minacciandola.
Il gruppo Athesia è un colosso editoriale altoatesino che di fatto rappresenta un monopolio dell’informazione regionale (Alto Adige, Dolomiten, Trentino, l’Adige, Radio Dolomiti, Media Alpi Pubblicità, ecc.). Fatto in se non illegale e potrebbe non esserci nulla di male. Ma gli anni e l’esperienza insegnano che i monopoli non sono mai un bene per la democrazia e per il pluralismo d’informazione. Nel mondo non esistono verità, esistono modi diversi di raccontare i fatti o di ignorali proprio. Non per niente il mondo politico italiano e non solo si divide sempre tra bianco e nero, caldo o freddo, giusto o sbagliato nel raccontare lo stesso fatto. La chiave di lettura che si da alle notizie è l’anima stessa del giornalismo. Una storia si racconta come la si percepisce. Il quarto potere non può per natura essere oggettivo e pertanto più voci ci sono migliore sarà il pluralismo dell’informazione e l’informazione stessa. Sarà poi il lettore a farsi una sua idea. Se però la voce è una non c’è molto spazio per l’interpretazione.
Salto è un portale online bilingue composto da giornalisti e liberi contributori. Per la mia esperienza personale è una delle poche voci a cui piace andare in fondo alle cose a prescindere da chi va a pestare i piedi. Cosa che magari un altro quotidiano, il cui editore ha interessi specifici, non può ovviamente affrontare.
Succede così che la grande Athesia fa causa al piccolo Salto per 58 articoli pubblicati in 4 anni. Articoli che tirano in ballo Athesia e il suo Presidente Michl Ebner. 150.000 euro di richiesta di risarcimento per stalking (!!).
Farebbe ridere se non fosse tragicamente vero. Purtroppo “grazie” alla giustizia italiana chi ci rimetterà sarà Salto che non ha certo le possibilità economiche per permettersi avvocati al pari del gruppo Athesia. Ovviamente al di là della causa in se questo è un modo di alzare la voce e di minacciare indirettamente chiunque voglia esprimere un qualunque pensiero democratico. È un monito, una minaccia, un attentato alla libertà di espressione e di parola.
Quelli di Salto lo sanno, e hanno già detto che non si arrenderanno.
A questo punto vien da chiedersi: io cosa posso fare?
La prima cosa è scrivere a Salto e far parte della raccolta firme (io lo ho appena fatto).
La seconda sostenere con una sottoscrizione a Salto Plus (fatto anche questo).
La terza condividere per non far morire Salto perché Salto e la libertà di stampa non devono morire.