La mia passione per le moto nasce…con me..nel senso che ho sempre amato e guardato con ammirazione i mezzi a due ruote. Con una doverosa precisazione: non mi piacciono gli scooters e affini. Per moto intendo vere moto da “cavalcare” con frizione, marce e…beh avete capito.
Forse per il senso di libertà di viaggiare che sono l’andare in moto ti sa dare, forse per la sensazione di movimento, per la pressione dell’aria, forse perchè i motociclisti che si incontrano si salutano, e per tanti altri motivi, amo andare in moto e questa che segue è la mia storia motociclistica:1984: Cagiva Aletta Electra 125
La prima vera moto, prima solo due cinquantini. Ricordo ancora il giorno del ritiro, che emozione! E ricordo anche il primo “grande viaggio”: il Lago di Garda insieme a Marco, Andrea, Tiziano e Giorgio (Vespa + Gilera 125).
Era ancora il tempo in cui il casco non era obbligatorio e la sensazione del vento tra i capelli era bellissima…già perchè al tempo avevo ancora capelli :-)
Venduta in seguito causa “morosa non compatibile con moto”.
Saltiamo diversi anni e diverse altre “incompatibilità” fino al:
1993: Yamaha Superténéré 750
Grande moto, in tutti i sensi. Comoda, supermolleggiata, potente quanto basta e soprattutto divertente. Dato che ora la “compatibilità” c’era (non per niente poi me la sono sposata) è iniziata l’era dei viaggi in moto. I primi anni sono stati viaggi rigorosamente italiani, in lungo e in largo, allo scoperta di strade e stradine, completi di tenda, sacchi a pelo, pentole e cucina da campo. Il bello stava proprio li: si partiva e poi si decideva dove andare di volta in volta, senza prenotazioni, senza fretta, senza stress. Si poteva viaggiare tutto il giorno o fermarsi se un posto ci piaceva.
Due anni dopo, nel tentativo di cercare una moto più stradale, senza lasciare lo splendido TWIN Yamaha, ho preso una Yamaha TDM 850. Mai scelta si è rivelata più infelice. Oltre che ad una sfortunata serie di inconvenienti tecnici la moto non mi è mai piaciuta: nervosa, scomoda…insomma non c’è mai stato un gran feeling. E’ stato l’anno del Tour di Spagna, posti stupendi e strade bellissime…da rifare.
Deluso da Yamaha il grande passo:
BMW K 75 RT
I primi chilometri erano stranissimi, non sembrava neppure di essere su una moto. Poi ho cominciato ad apprezzare la regolarità del tre cilindri,il suo andamento quasi da motore elettrico. Era una moto per viaggiare, una divoratrice di asfalto, era quello che volevo. La piccola bavarese ci ha regalato uno splendido Tour de France oltre che altri tanti piccoli tours più brevi. Regolare come un’orologio svizzero, affidabile come…una moto BMW.
Entusiasmato dalla “piccola” non ho saputo resistere alla “regina delle tourer”, la sorella maggiore, in fondo una moto a lungo sognata: BMW K 1100 LT ABS, nera come la notte, impegnativa ma sempre controllabile, una vera signora della strada: Kilometerfresser, così la definivano sulle riviste tedesche ed era proprio vero. La miglior moto che ho avuto, potente e generosa. Con lei abbiamo affrontato l’ultimo grande viaggio nel 1998: l’Irlanda in moto. Un viaggio indimenticabile, anche per la pioggia che ci ha sempre accompagnati, ma grazie alla “bimba” (così la avevo soprannominata) abbiamo macinato migliaia di chilometri in assoluta sicurezza. Dall’anno successivo decidemmo di dedicarci a metter su famiglia e così “bimba” veniva usata solo per qualche giro fuori porta e per andare al lavoro. Un destino che non meritava e così decisi per una moto più consona a questi scopi meno “nobili”:
BMW R 1200 C Cruiser ABS.
Un piacere della vista e del tatto. Muscoli d’acciaio e carattere da vendere. Il mio primo boxer R. La mia prima custom. Ovviamente neppure da paragonare ai miei vecchi K, semplicemente un’altra cosa, altre emozioni.
In seguito alla nascita di Anna e al conseguente stravolgimento totale della mia vita decisi che non era più tempo di moto e soprattutto non potevo pensare la Cruiser ad ammuffire in garage. Era il 2001 quando ci siamo lasciati e non è stato facile…e soprattutto non pensavo di riuscire a resistere così poco:
16.09.2004: BMW R 1100 RT ABS. Ancora troppo poco tempo insieme per poter aggiungere qualcosa ma l’avventura è ricominciata…