Caro figlio mio, ti ho fatto sedere su questa panchina per scattare questa foto, questo ricordo che forse al momento non ti dice nulla. Ma guarda ciò che hai davanti a te, guarda la forza di questa montagna che si eleva alta nel cielo. E’ il massiccio del Latemar una delle più belle montagne delle Dolomiti. Siamo stati lassù sulla cima qualche anno fa ed è stato emozionante trovarsi in mezzo a quelle guglie frastagliate. Ora lo vediamo da qui, da questa panchina. Non so come definire la bellezza, se non usando dei termini di paragone. Ecco questa è la emozionante bellezza della natura. Guarda le forme, l’armonia dei colori, i giochi di luce ed ombra che la rendono unica e diversa ogni momento del giorno.
Senza paura di essere smentito ti dico che tutto questo un giorno sarà tuo come oggi è mio. Sarà nelle tue mani il futuro di questi luoghi, saranno le tue scelte che permetteranno alla montagna di vivere o di morire. Saranno le tue azioni le ali della farfalla che causeranno l’uragano che potrà distruggere tutto questo o che diversamente ne garantirà l’esistenza. La mia generazione è cresciuta in un momento storico particolare. Siamo i primi nati del dopoguerra, abbiamo vissuto l’entusiasmo della rinascita. Abbiamo sfruttato le risorse naturali senza preoccuparci delle conseguenze. Abbiamo creduto che l’uomo e i suoi manufatti potessero piegare la forza della natura…e purtroppo ancora ci crediamo. Il mondo non è stato creato intorno a noi, il mondo siamo noi e noi stessi facciamo parte della natura, non siamo né padroni né schiavi. Pertanto sta a noi e alle nostre scelte fare sì di riuscire a vivere in simbiosi con essa.
Ma sono richieste scelte difficili e coraggiose. Scelte che apparentemente possono sembrare limitanti ma in realtà lo sono solo perché rompono l’abitudine di fare le cose come le abbiamo sempre fatte e fino ad oggi le abbiamo fatte e le stiamo facendo male.
Abbiamo creato cose bellissime, un mondo virtuale fatto di impulsi di energia, un mondo dove possiamo essere chi vogliamo. Ma facendo questo abbiamo perso di vista ciò che ci sta di fronte. Guarda questa foto, guarda questa immensa bellezza della natura. Questo è il mondo reale, puoi sentire il freddo, il caldo, la pioggia, l’odore e una infinità di altre sensazioni che nessun modo virtuale potrà mai darti.
Ma anche quando quel giorno verrà, e sì certamente verrà, devi ricordarti che quella montagna la fuori è tua, la puoi avere quando vuoi, la puoi ammirare, scalare, toccare, fotografare, ci puoi fare ciò che vuoi con il dovuto rispetto come se fosse una parte di te e con la consapevolezza che ciò che vale per te vale anche per gli altri.
Il progresso non va fermato, anzi, bisogna sempre guardare avanti ma ricordati tutto ciò che è tuo e che senza di te, senza le tue cure non può sopravvivere.
Potresti ritrovarti a condividere solo i ricordi fotografici del tuo vecchio padre ma ti lascio questa grande consapevolezza e responsabilità di avere una montagna tutta tua. Quando arriverà il tuo momento e sarà presto, fanne buon uso.
P.s.
Rileggendomi sembra che io abbia avuto uno sfogo #gretamodeON benchè non sia un grande fan della piccola attivista svedese. Credo che stia avendo un gran seguito perché sì la causa è giusta ma soprattutto perché per molti, soprattutto politici, basta citare il suo nome per avere la coscienza a posto. Personalmente credo che concretamente ci sia tanto da fare ma sono solo piccole gocce in un oceano di interessi economici che vanno decisamente contro il nostro ambiente. Credo sia importante però parlarne e soprattutto far crescere la consapevolezza nei giovani perché un giorno o mediante il voto o mediante azioni concrete possano davvero riportare l’equilibrio tra uomo e natura a pari livello.