“Uscirete di qui dicendo: non ho capito un cazzo ma mi sono divertito”. Già questa frase detta da Paolo Rossi ad inizio spettacolo basterebbe come recensione in quanto nasconde l’essenza dello spettacolo. Svelare tutto non dicendolo. È difficile cercare di trovare un messaggio diretto. Ci si trova di fronte a una miriade di elementi che appaiono slegati, confusionari senza un apparente filo conduttore.
Si parte da Pirandello e dalla sua opera “Questa sera si recita a soggetto” che forse rappresenta il manifesto del teatro o meglio del metateatro ovvero l’abbattimento dell’invisibile barriera tra pubblico e rappresentazione teatrale. In breve non capisci più se stai guardando o se stai vivendo attivamente una rappresentazione teatrale. Risulta veramente difficile intuire cosa è pianificato e cosa no. Abituati al teatro col copione è naturale mettere in dubbio se ci sia una reale spontaneità in quello che accade o se fa tutto parte di uno schema che appare tale. Ma proprio lì sta il bello, proprio lì sta quel “non capire un cazzo” di cui sopra. Col senno di poi avrei voluto prima leggere o vedere l’opera pirandelliana.
Si ride, tanto, anzi di più. In questo Rossi è un maestro, ti fa ridere facendoti comunque pensare a volte anche amaramente, ma così è la satira. I colpi di scena non mancano, ad iniziare dall’attrice che arriva in ritardo con tanto di cagnolino al seguito. Gli attori, bravissimi nel reggere il ruolo assegnato da Rossi. Il cartellone dello spettacolo dice molto. Delle scritte che sembrano più una minaccia anonima e Rossi che regge gli altri attori come se fosse palloncini, ognuno che va modo suo ma allo stesso tempo vincolati dall’abile mattatore.
Il pubblico viene coinvolto all’inizio con due attori che accolgono gli spettatori – non risparmiando battute a chi arriva in ritardo – e alla fine dove tutti sono invitati a salire sul palco e ballare, invito purtroppo poco accolto dal pubblico bolzanino. In particolare tre persone del pubblico vengono scelte per partecipare allo spettacolo. Io sono stato una di quelle e devo dire che è stata una esperienza bellissima. Trovarsi lì sul palco in mezzo a degli artisti mi ha regalato un bellissimo ricordo, forse anche perché adoro il palco, adoro respirare da così vicino l’aria del teatro. Devo annotarmi da qualche parte che nella prossima vita mi piacerebbe fare l’attore.
Bello spettacolo davvero, conferma che la mia passione verso delle forme di teatro non convenzionale va via via sempre più crescendo.
Da questa sera si recita a soggetto!
Il metodo Pirandello
drammaturgia di Paolo Rossi e Carlo G. Gabardini
con gli attori Paolo Rossi, Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Caterina Gabanella, Laura Bussani, Alessandro Cassutti