Ho avuto occasione di visitare la ditta Progress 3D di Bressanone e vedere una stampante 3D per cemento/calcestruzzo unica al mondo.
Cemento o calcestruzzo? vedi nota in fondo.
Da quando durante il periodo della pandemia mi sono preso una stampante 3D mi sono subito appassionato della materia. L’idea di poter creare qualsiasi oggetto grazie ad una stampante 3D è a dir poco affascinante.
La tecnologia sta facendo passi da gigante in questo settore e alla ditta Progress 3D stanno sviluppando una tecnologia unica per stampare il cemento in 3D per formare oggetti in calcestruzzo.
Come è facile intuire stampa 3D che si unisce al design e all’edilizia apre un mondo di possibilità neppure minimamente immaginabili prima.
Per formare un oggetto in calcestruzzo è normalmente necessaria una cassaforma. Per fare forme diverse da quelle lineari la cassaforma va sagomata appositamente mediante un apposito stampo. Questo rende il processo creativo limitato alle possibilità tecnologiche e ai relativi costi.
Poter stampare il calcestruzzo in 3D permette di creare forme prima assolutamente impensabili con le metodologie tradizionali soprattutto per applicazioni in ambito architettonico.
Credo che Antoni Gaudí sarebbe impazzito di gioia vedendo cosa si può fare con una simile tecnologia.
Una stampante 3D per calcestruzzo libera il progettista dal vincolo della modularità dell’elemento. Ogni pezzo può essere diverso perché non è necessario uno stampo. Inoltre ogni pezzo può essere liberato da tutti gli elementi non coinvolti nella “statica” dell’oggetto e questo permette di dar vita a forme inconsuete e mai viste prima.
Ovviamente questa è una tecnologia nascente e sono ancora tanti i problemi da superare.
Su Youtube ci sono dei video di stampanti 3D in calcestruzzo (ad esempio questo). Queste però funzionano con lo stesso principio delle stampanti 3D per plastiche o altro. Un ugello estrude il materiale che si deposita per livelli su un piano. Mano a mano che i livelli si formano si compone l’oggetto. Una stampante 3D lavora appunto su 3 assi. (qui si può vedere un esempio)
Il grosso problema di questo metodo è la realizzazione delle parti che non partono dal piano. Immaginiamo di dover stampare in 3D una sedia. La stampante parte dalle gambe che poggiano sullla base e man mano si formano in altezza. Quando arriva il momento di stampare il sedile non vi è nessuna base d’appoggio e dunque è necessario stampare anche dei supporti che poi vengono rimossi.
Questo problema vale per qualsiasi oggetto che ha dei vuoti che non partono dalla base a partire da un angolo di 45°. Chi ha un minimo di conoscenza della stampa 3D è ben a conoscenza del problema.
Con i materiali plastici questo metodo è relativamente semplice perché la plastica si rimuove facilmente ma non potrebbe funzionare con un materiale come il calcestruzzo che si soldifica col tempo e che ha un peso notevole.
Ed è proprio qui che la tecnologia della Progress 3D ha fatto un salto evolutivo. La stampa avviene anche nella parte dei vuoti solo che viene solidificata solo la parte interessata. In pratica viene sempre stampato un blocco di forma regolare una sorta di “tutto pieno”. Ogni livello si forma in maniera completa ma solamente le parti necessarie vengono “attivate” e si solidificano. Una volta finito basta aspirare il materiale del vuoto che poi può essere riutilizzato.
Attualmente la Progress 3D è in grado di stampare con questa rivoluzionaria tecnologia un blocco di dimensioni di 10 m3 da 4 metri di lunghezza, 2,5 metri di lunghezza e 1 metro di altezza.
All’interno di questo blocco possono trovarsi diversi oggetti di diversa forma.
Al momento le applicazioni sono per oggetti non destinati a stare all’aperto in quanto stanno ancora perfezionando il processo di stampa per calcestruzzo con cemento Portland resistente all’acqua e con una maggior capacità strutturale.
Progetti di interior design, opere artistiche come statue o altro, elementi decorativi e molto altro possono essere creati su misura grazie anche al servizio di stampa on-demand offerto dalla Progress 3D. In pratica basta inviare alla Progress 3D un file compatibile con la stampa 3D (tipo .stl) e al resto pensano loro. Guardando gli esempi nelle foto sotto è facile intuire quali sono le possibilità creative.
Di sicuro è che in futuro ne vedremo delle belle e soprattutto vedremo degli oggetti che non siamo abituati a vedere.
Stampante per cemento o stampante per calcestruzzo?
Quale è la dizione corretta?
Tecnicamente parlando il cemento è la materia prima, il legante che unito all’acqua dà forma al calcestruzzo che è il prodotto finito. Si potrebbe paragonare alla farina e alla pasta. Nel linguaggio comune e complice anche l’uso improprio del termine cemento armato si fa spesso riferimento al cemento come prodotto finito.
Nel caso della stampante 3D la macchina stampa il cemento, lo aggrega con l’acqua per creare il calcestruzzo. Per cui, prendendola alla larga, potrebbero andare bene entrambe le denominazioni.