In questi giorni tutti a condividere questa foto:
spacciandola come immagine satellitare degli incendi in Australia.
Ma non è assolutamente vero. E’ una immagine falsa, una immagine fake.
Si tratta di un render fatto da un grafico, Anthony Hearsey, con l’intento di visualizzare graficamente le aree coinvolte dagli incendi. La fonte è qui.
Hearsey ha preso spunto dalle heat map di NASA FIRMS ovvero Fire Information for Resource Management System come lui stesso dichiara e come si vede dalla foto sottostante. Da notare che il periodo di tempo campionato è quello di un mese (5-12-19 / 5-1-20).
Queste mappe sono una fonte inestimabile di informazioni ma se lette in maniera errata producono solo deduzioni errate. Ne avevo già parlato mesi fa in occasione degli incendi in Sudamerica scrivendo questo post sull’argomento.
Quello che scrivevo allora vale anche adesso. Si tratta di un problema di visualizzazione. Ad una grande scala i puntini di visualizzazione degli incendi non si riducono in proporzione e questo fa si che l’area che brucia appare molto più grande di quanto non lo sia in realtà. Inoltre le mappe non mostrano in tempo reale ma in base all’intervallo di tempo scelto. E’ ovvio che più è grande l’intervallo di tempo, più è grande la quantità di puntini rossi.
La situazione reale deglo incendi in Australia nelle ultime 24 ore è quella che segue e come si vede non è una affatto come appare nel render:
La stessa immagine con i dati di 7 giorni è più significativa:
Se guardiamo la mappa del mondo ci accorgiamo che c’è un problema in Africa ben maggiore che in Australia.
Così come se prendiamo l’immagine dell’Italia di questa estate:
E’ chiaro che le mappe NASA FIRMS vanno interpretate correttamente.
Ora è assolutamente indubbio che quello che sta succedendo in Australia è una tragedia di proporzioni enormi. Tuttavia è, secondo me, sbagliato condividere informazioni errate anche se il fine è comunque quello della sensibilizzazione.
Così nascono le fake news e le fake news non portano mai nulla di buono anche se sono a fin di bene.
Tanti si giustificano dicendo “è il pensiero che conta” oppure “è lo stesso principio” ma è assolutamente sbagliato.
Possibile che nessuno ricordi la morale della favoletta “al lupo, al lupo”?
Se per ribadire un concetto giusto, usate mezzi sbagliati la vostra credibilità scende e quella volta che vorrete usare una foto vera nessuno vi crederà più.
Le bugie hanno sempre le gambe corte, a prescindere.
Vedi anche: