Il referendum sul fare o non fare il tram a Bolzano ha visto vincere il NO con un ampia maggioranza dei votanti (70%).
Io stesso avevo scritto un lungo post sul mio NO e relative motivazioni.
Mi rendo però conto che le motivazioni del NO che ha vinto sono molto diverse dalle mie. Come era normale aspettarsi il referendum è stato soprattutto un test politico.
Da un lato il Sindaco con il Sì e dall’altro l’opposizione con il No. Io stesso, che in passato ho apprezzato molte scelte difficili sulla viabilità a Bolzano del Sindaco come ad esempio le corsie bus in via Druso, ho fatto fatica a convincermi delle ragioni del Sì.
Leggendo dai commenti di molti ho sentito la frase “non siamo tecnici e se i tecnici hanno detto che serve il tram vuol dire che serve”. Come se i tecnici fossero infallibili e paragonandoli ad un giudizio supremo. I tecnici esprimono numeri che tipicamente possono essere diversamente interpretati. Una sorta di bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
Poi c’erano quelli che vedevano in tutti quelli del No dei folli amanti dell’auto. Nel mio caso personale ma anche di molti con cui ho parlato, non è proprio il caso.
Credo che il tram non sia stato capito o meglio non è stato capito e recepito l’intero piano per la mobilità urbana sostenibile (PUMS) di cui il tram fa parte. Credo che pochi lo conoscano. Ma quest’ultimo è frutto di una scelta politica.
Il tram è solo un tassello del PUMS. Se proprio bisognava andare al referendum, cosa che ritengo errata in partenza, bisognava votare gli obiettivi del PUMS in generale. Saremo anche in una democrazia rappresentativa ma questo non esclude occasioni di democrazia diretta. Solo che è stata malposta la domanda del referendum. Buona parte dei No credo sia stato di protesta, della serie visto che me lo chiedi vuol dire che non sai cosa fare, dunque ti dico No.
Ora però io spero ardentemente che vengano proseguiti gli altri obliettivi del PUMS ovvero riduzione del traffico, potenziamento dei servizi pubblici, nuove ZTL, nuove aree perdonali, ecc.
Ho votato NO al tram ma NON NO alla riduzione e alla disincentivazione dell’uso dei mezzi privati.
Andare a piedi, usare il bus, la bici, questo era il mio NO. Ridurre i motivi per cui è necessario l’auto.
Il problema qui è la mentalità delle persone.
Per me Bolzano andrebbe chiusa al traffico privato totalmente. Siamo grandi più o meno quanto il centro di una qualsiasi capitale europea. Vedi qui un confronto visuale.
E’ che siamo abituati e strutturati male. E’ tutto concentrato in quella che si definisce la città vecchia. I quartieri sono più o meno dei dormitori, abbandonati a se stessi. Ogni tanto rifanno il lifting alle piazze come se fosse la panacea di tutti i mali. Un inutile contentino ai “decentrati”.
Uffici pubblici in centro, musei in centro, mercatino in centro, ruota panoramica in centro, torre panoramica con ristorante in centro, ecc. ecc. Sembra che Bolzano sia quella che va dall’inizio alla fine di via Museo racchiusa tra montagna, Talvera e ferrovia.
Ci manca solo l’ospedale nel triangolo VIP (una volta c’era), forse per quello volevano fare il tram? Basta con queste Bolzano di serie A e di serie B.
Ma tornando al tram mi domando se ora tutti quelli che hanno votato NO o che non hanno votato siano disponibili a rinunciare alle loro comodità per una mobilità green e sostenibile?
Abbiamo voluto la bici, perché per me questo era il NO, ed ora pedalare.
Pertanto spero che adesso la politica prosegua gli obiettivi prefissati con ancor maggior vigore.
Meno auto, meno traffico, più efficenza dei mezzi pubblici e soprattutto più buon senso ambientale.