Come ti aggiusto lo schermo del Samsung S3

Metti di avere una figlia adolescente sbadata (mani di pastafrolla) che fa cadere il suo Samsung S3 per terra. Metti che quest’ultimo non dia più segni di vita.

In questo frangente la mia anima di aggiustatutto di illumina e dopo aver inutilmente cercato lo scontrino del telefono (regalato dal nonno il quale afferma di aver dato lo scontrino a me) decido di passare alle maniere…al cacciavite. Prima faccio la prova del 9 ovvero verifico se è tutto il telefono rotto oppure solo il display. Inserisco una scheda non bloccata da pin, diversamente sarebbe impossibile digitarlo, accedo il telefono e chiamo il numero…squilla!

Questo significa che o è rotto il display o nella caduta si è staccato qualche contatto (altamente improbabile).

Cerco sul sito di iFixt le pagine dedicate alla riparazione del Samsung S3 e scopro che il display è un monoblocco “Front Panel Display Assembly”. Vado su Ebay e trovo un venditore che offre il ricambio ad un prezzo tutto sommato accettabile, 78 euro. Prima di ordinare scrivo per chiedere qualche info,  spiego i sintomi del telefono e molto cortesemente mi viene confermato che si, può essere il display.

Ordino il pezzo e dopo due settimane arriva circa un pacchetto di posta ordinaria direttamente dalla Cina che contiene il front panel nuovo di zecca.

Con la consueta eccitazione del caso sfodero tutti i miei cacciaviti di precisione ed inizio l’operazione coadiuvato dalle indicazioni di iFixit.

Lo smontaggio è abbastanza semplice, il telefono è costruito a moduli e facilmente smontabile con attrezzi standard.

Il bello viene quando mi trovo a dover smontare delle parti dal vecchio pannello per inserirle nel nuovo: la camera frontale, il sensore luce e il microfono posteriore, l’antenna, i controlli volume, la vibrazione, ecc.

C’è voluto un po’ di tempo a staccare i componenti fissati con del biadesivo…ho staccato anche il biadesivo per riutilizzarlo.

Bisogna ricordarsi di staccare anche i pulsanti del volume e dell’accensione.

Riassemblo il tutto e prima di fissare definitivamente con le viti inserisco la batteria per vedere se l’operazione Frankenstein è andata a buon fine.

Ebbene si ce l’ho fatta, il mio morale è soddisfatto e mia figlia pure!

 

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