Per il mio compleanno (21.5) mi “regalo” sempre qualcosa di speciale. Il lancio col paracadute due anni fa, grazie ad Ale, l’immersione sulla petroliera Haven lo scorso anno. Quest’anno non avevo organizzato nulla e casualmente è capitata l’occasione di una avventura speleo nella grotta del Bus della Spia a Sporminore. Grazie all’amico Thomas io e Ale ci siamo addentrati in questo bellissimo cunicolo la cui parte “aerea” è solo l’inizio. I primi 400 metri sono infatti percorribili a piedi…o meglio strisciando. La grotta continua poi sott’acqua per chissà quanto. Thomas Hofer è proprio uno dei pochi che hanno esplorato il sifone in immersione fino a 750 metri con una profondità massima di 86.
E così venerdì 18 maggio partiamo per questa avventura. Raggiunto l’abitato di Sporminore si procede un po’ in mezzo al bosco fino all’ingresso della grotta. Qui ci si prepara con tuta e caschetto. Thomas prepara la sua lampada al carburo…altro che lampada a led…una luce calda e potente. La prima parte del tragitto è comoda e “asciutta” tanto da far pensare “beh tutto quà”. Poi cominciano i passaggi più stretti e si rispolvera il passo del leopardo. Si comincia col bagnarsi i piedi e fin qui tutto bene, qualche metro più avanti e per proseguire si passano vasche e l’acqua raggiunge le parti più sensibili! L’impatto con l’acqua gelida è notevole, e quando ormai i vestiti sono tutti bagnati ci si sente proprio gelare. Ma non c’è tempo per lamentarsi perchè inizia la parte sagolata e allora giù un po’ di culo un po’ di pancia fino a giungere all’imbocco del sifone. Qui il cunicolo si allarga e in fondo si intravede l’acqua che chiude il passaggio. Thomas ci fa spegnere tutte le luci e rimaniamo ad ascoltare. Un rumore da film dell’orrore. L’acqua infatti non è ferma. Ad intervali regolari sale e scende e l’aria intrappolata nei cunicoli fa emettere suoni molto forti.
Nel video che segue si possono ascoltare, consiglio di alzare il volume al massimo per sentire meglio.
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Il rumore del sifone pensile che, ad intervalli regolari, durante le 24 ore fa salire e scendere il livello interno dell’acqua a intervalli di alcune ore. E’ un fenomeno suggestivo e molto raro. Quando si innesca, è come se la grotta emettesse una sorta di muggito: l’acqua comincia a salire e a riempire la cavità . Poi, come si è allagata, inizia a svuotarsi: l’acqua defluisce e il meandro sembra tornato nella sua oscura immobilità . Ma è una calma apparente, perché esaurito un ciclo ne inizia un altro, per circa sei volte nelle 24 ore. Il cunicolo di accesso al sifone si riempie totalmente per circa 60 metri di lunghezza e un dislivello di circa 12 metri. Successivamente dopo un periodo di stasi, il sifone inizia lo svuotamento fino a ritornare al punto di partenza minimo. Lo chiamano doppio sifone intercalare intermittente ansimante”, a causa dei rumori emessi dai vuoti d’aria durante il carico e lo scarico.
Tratto dal sito del Comune di Sporminore
E pian piano l’acqua comincia a salire in maniera decisamente percettibile tanto da farci trovare all’improvviso con i piedi bagnati. Risaliti di qualche metro godiamo ancora dell’oscurità e degli inquietanti suoni.
Indicandoci quello che all’apparenza sembrava un buco grande quanto una tana di coniglio Thomas ci dice “adesso andiamo a vedere il Giglio” e sparisce nello stretto pertugio. Se non lo avessi visto scendere non avrei mai creduto che qualcuno potesse passare di lì! Dopo due strette curve a S eseguite strisciando in mezzo a massi non proprio saldamente incollati si apre uno spiraglio e una piccola grottina che riserva una spettacolare formazione calcarea dalla forma di un giglio appunto. Ma il bello è uscire dal cunicolo. All’andata la forza di gravità faceva la sua parte. Il ritorno prevede l’utilizzo di tutti i muscoli in modalità lombrico. Ma ne valeva la pena!
Grazie a Thomas ho provato a fare lo speleologo per qualche ora e devo dire che mi è piaciuto, peccato che ormai sia un po’ troppo “maturo” e la mia elasticità non sia delle migliori. :-)
Il giorno dopo mi aspettavano 3 immersioni al Lago di Garda e la domenica la scritta “fuori servizio” lampeggiava sulla mia testa!
Ora l’idea è quella di riuscire a fare un pezzo anche della parte immersa…ma questa è un’altra storia!
Fotogallery:
La piccola vedetta “pippistrello” all’ingresso della grotta
Qualcuno è già stato qui!
Purtroppo di oltre 100 foto fatte con la piccola Canon Ixus 300HS se ne sono salvate pochissime perché il nostro respiro creava condensa umida che faceva riflettere la luce del flash.
Il punto più fondo della parte “aerea”. La cima che si vede è la sagola guida dell’esplorazione subacquea. Questa cavità verrà immersa dall’acqua.
L’acqua sommergerà completamente questo punto in meno di mezz’ora.
L’ingresso della grotta del giglio e lo sguardo piuttosto perplesso di Ale.
Il giglio e un’altra formazione calcarea.
Due stalattiti
Gli ultimi passaggi per uscire